Filosofia horror. A proposito di un saggio di Rocco Ronchi
In La furia umana,
settembre 2015
Che un filosofo teoretico, Rocco Ronchi, scriva un libro sugli zombi – Zombie outbreak. La filosofia e i morti-viventi1 – non stupirà, dato che da decenni si è venuta a stabilire, tra la filosofia non-analitica e il cinema soprattutto popolare, una sorta di amorosa corrispondenza, molto maggiore di quanto essa oggi sia tra filosofia e altre forme d’arte (teatro, letteratura, musica, arte contemporanea, ecc.). Da qui la mia domanda, che resterà senza risposta: Da dove proviene questa speciale attrazione dei filosofi per il cinema oggi?
Ronchi, con una serie di notazioni perspicue, situa bene un genere considerato junk – quello degli zombi – nell’ambito di quella che potremmo chiamare un’antropologia inconsapevole. Lo situa per differenza rispetto al genere, letterario e cinematografico, dei vampiri.