Recensione al libro di Piero Cipriano, “Il manicomio chimico”

Recensione di S. Benvenuto: Piero Cipriano, “Il manicomio chimico. Cronache di uno psichiatra riluttante”, Psicoterapia e Scienze Umane, vol. XLIX, 3, pp. 500-3.

Secondo Cipriano il manicomio non è più quel museo degli orrori che erano i manicomi prima di Basaglia, oggi esso è soprattutto chimico, dato l’indiscriminato e spesso sadico uso degli psicofarmaci. Ma Cipriano denuncia lungamente anche gli altri due manicomi all’antica, che chiamerei il “manicomio shocking” (terapie convulsivanti) e il “manicomio lettereccio”, ovvero l’abitudine di legare al letto i pazienti agitati o scomodi. Il che significa: la legge 180 è riuscita solo in parte. Perché, come lui stesso scrive (p. 222) “fatta la legge, trovato l’inganno”.  E così l’80% degli SPDC sono a porte chiuse. Eterogenesi dei fini.

Share This Article

European Journal of Psychoanalysis