Una lettera sulla proposta di legge Zan
Cari amici, complimenti per l’iniziativa [di aprire una discussione sulla proposta Zan].
Se posso offrire le mie modeste riflessioni, eccomi qua.
Il 5 luglio 2021 ho rilasciato alla Camera un’intervista sulla legge Zan, fattami da Lanfranco Parazzolo di radio radicale. La si trova su: radioradicale Alessandro Tessari.
Più di una mia lettera ha pubblicato l’Avvenire sull’argomento in queste ultime settimane.
In sintesi: sono stato uno dei promotori col partito radicale della legge sulla rettifica anagrafica dei trans. Anche se prima del varo della legge, consultando i movimenti trans europei, mi resi conto che noi italiani eravamo in ritardo culturale: concedevamo la rettifica dopo l’operazione chirurgica, che oggi viene generalmente lasciata alla decisione soggettiva.
Fummo spinti dalla pressione del codice binario: o maschi o femmine. Tertium non datur. E i veri problemi sorgono proprio attorno al ‘gender’ che risulta sempre più fluido.
Conosco Zan e Ostellari da prima che entrassero in parlamento: in quanto tutti padovani. Le riserve alla proposta di Zan vertevano sul risvolto culturale che deve accompagnare l’accettazione del diverso nel nostro paese. L’oggetto del contendere non è la penalizzazione, altrimenti dovremmo mandare in galera interi stadi che spesso inneggiano a un forsennato razzismo. Oggi che oltre alle pluralità soggettive proprie della cultura bianca europea abbiamo la necessità della convivenza e reciproca comprensione con le culture delll’altra sponda del Mediterraneo, dobbiamo fare uno sforzo empatico non un braccio di ferro.
A disposizione per ulteriori chiarificazioni. Alessandro Tessari